Rodrigo De Paul e l'enigma del ruolo

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Obiettivo di tante squadre in questo mercato estivo, Rodrigo De Paul è definitivamente sbocciato durante l’ultimo campionato di Serie A. Quellache però permane è un’incertezza a livello tattico sul suo conto. Spesso accostato al Milan per sostituire Calhanoglu, De Paul in realtà non ha mai giocato trequartista durante la stagione appena conclusa, ma sempre in una posizione di mezzala ibrida, libera di svariare a tuttocampo e di cercarsi il pallone anche in costruzione. 

Attraverso i dati presi da WyScout, ho analizzato le prestazioni di De Paul quando è stato schierato in una posizione centrale piú avanzata, simile a quella che assumerebbe al Milan. In questo ruolo, lo abbiamo visto giocare più volte specialmente all’inizio della sua esperienza in Italia, nelle annate 2016-2017-2018. I dati, riguardo a un suo impiego in questa posizione, sono confortanti: sia per quanto riguarda azioni effettuate/riuscite (cioè che non hanno causato la perdita del pallone) 75.31/58.9, il che significa che non tende a uscire dalla partita seppur schierato in posizioni in cui si richiede un movimento maggiore per ricevere palla. Il numero di palle perse (12.57 da trequartista vs 11.95 generale) e di xgol creati (0.24 da trequartista vs 0.18 generale) resta simile quando gioca in una posizione di partenza più avanzata rispetto alle sue statistiche generali. Considerando l’overperformance a livello offensivo di questa stagione, un mantenimento di tali valori sembra un altro punto a favore del suo rendimento in altre zone di campo. Più sensibile, invece. la diminuizione nell numero di intercetti (2 a partita da trequartista, 3 a partita generalmente) e di palle recuperate (quasi 3 a partita da tq, 4.5 a partita in generale) come è normale che sia vista la posizione di campo meno dedita alla fase difensiva.
 
Ovviamente , la dimestichezza con cui ha appreso a interpretare il ruolo di mezzala – sia nell’Udinese che nell’Argentina – farebbe propendere per un mantenimento della sua attuale posizione, magari in un 3-5-2 come quello che attualmente propone Gotti, in modo da sfruttare anche le abilità acquisite in fase difensiva. Tuttavia, è importante rilevare quello che dicono i dati: le performance di De Paul – nel corso della sua carriera – non sono peggiorate quando ha giocato da “fantasista” e il suo spostamento a mezzala può essere derivato dalle necessità tattiche e tecniche delle squadre in cui ha giocato, Argentina e Udinese.
 
 

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