I segreti di uno Scudetto: indice di pericolosità

Esiste un parametro che ogni allenatore vorrebbe avere altissimo con la propria squadra. Sto parlando dell’indice di pericolosità calcolato dal Football Virtual Coach che esprime la capacità di una squadra di costruire azioni che hanno una concreta possibilità di tradursi in gol. E non stiamo parlando della pericolosità del tiro ma della posizione di battuta che è potenzialmente più pericolosa in funzione della distanza dalla porta, degli avversari che vi si frappongono, dello spazio e del tempo a disposizione per calciare, del opzioni di gioco disponibili. 

Dal punto di vista tattico ed escludendo i calci piazzati, le azioni si possono dividere in due grandi mondi. Le azioni manovrate, fraseggi prolungati con difesa avversaria schierata (tipo di azione dove l’Atalanta supera tutti) e le transizioni, ribaltamenti veloci sulla palla recuperata (dove il Milan è il top).
Antonio Conte ha saputo creare nel girone di ritorno una macchina quasi perfetta essendo capace di colpire in entrambe le modalità (è infatti al secondo posto in tutte e due le classifiche). Emblematica la partita vinta con la Roma. Il primo gol è frutto di una trama di passaggi preparatori sviluppata in massima ampiezza con Darmian e finalizzata da Brozovic. Gli altri due sono in contropiede (su lancio a scavalcare il primo di Vecino, su combinazioni veloci rasoterra il secondo di Lukaku). Chapeau ai neo campioni d’Italia.
indice di pericolosità

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